di Mario Picconi, direttore della Scuola
Ormai da molti anni il mondo delle discipline bionaturali si sta sviluppando attraverso una miriade di corsi e corsetti, con il tentativo da parte di alcune organizzazioni "ufficiali", ma anche regionali, di creare delle linee guida che rendano abbastanza omogenea la formazione dei naturopati, operatori tuina, aperatori olistici, ecc... Nelle ampie maglie di tutto ciò si creano delle realtà che operano autonomamente senza competenze, oppure come nel nostro caso, piccole e preziose realtà che sono professionalmente qualificate. Senza addentrarci in questa sede nell'ambito della formazione specifica e di come dovrebbe o potrebbe essere fatta, ci siamo chiesti una cosa che sembra ovvia, ma non lo è...ma quali sono le persone "in grado di insegnare"? Inoltre, che titoli dovrebbe avere una persona per insegnare? E quali competenze? Insegnare non è affatto facile, e non dipende dalla bravura individuale nel senso tecnico, non è nemmeno questione di passione; del resto la competenza tecnica, senza la suddetta passione o senza competenza specifica non è sufficiente. Ecco che nella nostra esperienza ci siamo "esperienziati", nel senso che abbiamo praticato l'insegnamento verificando la qualità degli studenti, sia nel senso dell'apprendimento che nel senso della trasformazione individuale. Sinceramente "l'esperienza non si compra", l'esperienza non si improvvisa, la competenza non è frutto di un diploma, tantomeno quella dell'insegnamento. Dobbiamo intanto dire che la maggior parte dei nostri insegnanti sono persone laureate, e questo non è scontato, le altre persone del corpo insegnanti, sono persone esperte e professioniste nelle discipline che insegnano, ciononostante abbiamo una direzione didattica che si preoccupa di armonizzare i percorsi di formazione, di tenerli aggiornati ed adeguati alle continue esigenze formative. Ormai chi ci conosce lo sa, non siamo dei venditori, non siamo dei commercianti, ma siamo "solo" dei formatori, motivati, seri e competenti. Ecco che dopo 10 anni di "pratica" ci siamo fatti molte domande sull'insegnamento ed abbiamo predisposto un percorso che agevola, la persona che si propone di diventare insegnante, nell'apprendere le modalità, le tecniche e le strategie per condurre l'insegnamento della materia di cui è titolato. In termini generali le competenze che forniamo, riguardano 2 aspetti fondamentali: 1) la conoscenza approfondita delle materie; 2) la conoscenza della didattica e della metodologia di insegnamento; Nel percorso di studio, ci saranno quindi alcune materie specifiche di carattere didattico, che riguarderanno l'acquisizione di strumenti per la comunicazione e l'insegnamento a carattere generale... Non ultimo il futuro insegnante avrà la possibilità di fare esperienza insieme ai docenti e di allenarsi, esercitandosi nell'applicazione delle metodologie indicate nel percorso di formazione.
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26/11/2018 0 Commenti La cromopuntura in MTC![]() Questa metodica è una modalità particolare di stimolazione dei punti dell’agopuntura, si basa sull’utilizzazione di frequenze di luce emesse da un’apposito dispositivo. La nascita della cromopuntura è attribuita ad un ricercatore tedesco Peter Mandel e si propone di veicolare attraverso i meridiani dell’agopuntura e altri punti individuati dallo stesso Mandel una determinata informazione, che verrebbe ricevuta dal sistema nervoso. La basi della cromopuntura si fondano sugli studi della fisica quantistica e del biofisico Fritz A.Popp dell’Istituto Internazionale di biofisica di Kaiserlautern, egli è riuscito a dimostrare che le cellule di qualsiasi essere vivente emettono radiazioni di luce dette biofotoni. Questo tipo di radiazione rappresenta un campo energetico regolatore che esercita un’influenza fondamentale su tutti i processi biochimici. E’ su questa importante scoperta scientifica che Peter Mandel fonda gran parte di quello che è il bagaglio conoscitivo della metodica da lui sviluppata. La Cromopuntura permette di reintrodurre la corretta energia informativa laddove risiede un’informazione errata che nel tempo si esternalizza attraverso quello che noi definiamo comunemente (disturbo) sintomo. I colori sono delle onde elettromagnetiche che la nostra cortecia visiva riceve tramite la retina che è capace di distinguere le radiazioni elettromagnetiche con una lunghezza d’onda fra 380 e 750 nm e con una frequenza compresa fra i 400 e i 790 tera Herz; è proprio la frequenza della luce che determina il colore dell’oggetto da cui proviene la luce stessa. Peter Mandel ebbe una straordinaria intuizione: comprese che la materia fisica, i nostri tessuti, i nostri organi, sono un’unità di spettro nella quale ogni gruppo di cellule vibra ad una frequenza specifica e questa può essere espressa in uno dei sette colori dello spettro; ogni organo ha una sua specifica frequenza di trasmissione (per esempio il fegato con il giallo) e vibra in risonanza con essa. Ogni organismo vivente quindi irradia un debole ma permanente flusso di luce, emette cioè dei biofotoni, particelle di luce portatrici di informazioni. Sono questi biofotoni, secondo il professor Popp, il principale meccanismo di trasporto di informazione tra le cellule. Secondo il fisico tedesco la luce ed i fotoni partecipano alle operazioni di comunicazione nelle nostre cellule, essi regolano la crescita e la rigenerazione delle cellule stesse e controllano tutti i processi biochimici. Alterazioni della struttura organizzativa di questo campo possono esitare in una crescita cellulare anormale e quindi alterazione organica. Sulla base di queste considerazioni, un eventuale squilibrio può essere nuovamente armonizzato attraverso una frequenza nella quale quel determinato sistema-tessuto- vibra; questo consentirebbe la riattivazione delle linee di comunicazione bio fotonica interrotte, determina un’attività di ristrutturazione del campo bio fotonico e ripristina una vibrazione coerente. Il professor Popp spiega che un aumento della emissione di fotoni da parte di un sistema è sempre legato all’abbandono del coerente stato di equilibrio delle funzioni interne (situazione che poi porterà alla malattia), spiegando che i punti cutanei che emettono più biofotoni rispetto al resto della cute sono quei punti corrispondenti ai punti di agopuntura. Immaginiamo quindi i punti di agopuntura come dei chip, precisi distretti cutanei; agendo con il colore su di essi viene riordinata l’alterata informazione responsabile dell’insorgenza dei sintomi. In linea teorica la Cromopuntura copre tutta la clinica medica. Non si va ad agire infatti sul sintomo specifico, ma si interviene sulle alterazioni informative generali dell’organismo. Da un punto di vista strettamente statistico, però, ci sono sicuramente degli ambiti che rispondono particolarmente bene al trattamento con il colore. La Cromopuntura agisce particolarmente bene nelle seguenti aree: 1) Sindromi da dolore : artrosi, artriti, cervicalgie, lombalgie, gonalgie, cefalee, fibromialgie ecc. 2) Sfera neuro endocrina femminile: dai disturbi della sfera mestruale a quelli della menopausa, da problematiche legate alla fertilità alle disfunzioni della sfera sessuale. 3) Patologie ansioso-depressive ed in generale tutti gli stati di esaurimento psico-fisico. Nel corpo umano è stato dimostrata l’esistenza di vie di trasmissione della luce che corrispondono esattamente ai meridiani descritti dalla medicina tradizionale cinese. Le due componenti più importanti della cromopuntura sono la luce e la pelle. Attraverso specifici punti e zone della cute “per mezzo del colore” si inducono nella cellula e nei sistemi del corpo informazioni riequilibranti. Scuola Panakeia 20/11/2018 0 Commenti La coppettazioneLA COPPETTAZIONE IN MEDICINA CINESE
Uno dei testi cinesi più antichi che fa riferimento alla coppettazione è il “Manuale per le emergenze mediche” scritto ai tempi della dinastia Jing (281-341 d.c.), ma anche in molte altre parti del mondo si faceva uso di questa metodica, che veniva usata soprattutto per il drenaggio di essudati infiammatori. Lla medicina cinese ha sviluppato una tecnica più specifica e raffinata, rivolta al trattamento di molti disturbi. Praticabile da tutti, con una necessaria preparazione tecnica, la coppettazione (ba guan fa), consiste nell’applicare sulla cute una coppetta al cui interno sia creato il sottovuoto, questo provoca un effetto suzione che scolla i tessuti e favorisce la circolazione dei fluidi e del sangue (e secondo la MTC del Qi). Le indicazioni di questa metodica di trattamento riguardano tutte quelle condizioni dove sia necessario far circolare il Qi ed il sangue (xue) nei meridiani, quando si debbano combattere i fattori patogeni freddo e umidità, ed è efficace nelle condizioni di dolore muscolare. Nella clinica della medicina cinese si fa riferimento a trattamenti che riguardano:
La metodica di esecuzione prevede varie modalità, quella tradizionale, in cui si usa un cotone imbevuto di alcool a cui si da fuoco e si pone la fiamma all’interno della coppetta, creando così un sottovuoto; metodiche più moderne prevedono l’usi di strumenti a stantuffo o pompette per l’aspirazione dell’aria. Le coppette possono essere di diverso materiale: in bamboo, vetro, ceramica, plastica o silicone; ed hanno diverse dimensioni a seconda della superficie da trattare. L’applicazione prevede: la permanenza a dimora per 5-15 minuti; la coppettazione intermittente, dove si appoggia e stacca ripetutamente la coppetta, provocando un piacevole effetto; lo strisciamento sulla cute previa l’applicazione di un olio medicamentoso. Quest’ultima modalità si applica in modo preferenziale sulla schiena, lavorando così sul meridiano della vescica, dove si localizzano molti punti importanti sia a livello organico che psichico. I trattamenti possono essere eseguiti tenendo conto di vari aspetti:
Ad ogni modo questa metodica risulta essere sicura, affidabile e di facile apprendimento. Dott. Mario Picconi ![]() PRATICARE IL QIGONG, SUGGERIMENTI PER I PRINCIPIANTI Di Mario Picconi Spesso gli studenti che praticano il qigong, mi chiedono: “ quale sono gli esercizi migliori?”. Nel Qigong esistono svariate serie di esercizi, tipo gli 8 pezzi di broccato (Ba duan jin), oppure gli esercizi per i muscoli e tendini (Yi jin jing), ecc… ogni serie di esercizi ha una particolare funzione ed è progettata per agire secondo un certo sistema. Inoltre, una stessa serie può venir praticata in maniera diversa, sia in base allo stile del maestro, sia in base al fine che ci si propone. Ad esempio ho avuto diversi studenti: praticanti di arti marziali, operatori del benessere o persone comuni che cercano di migliorare la salute; ed ho potuto lavorare con medesime serie di esercizi, eseguiti in maniera differente a seconda della tipologia di studente e dei fini che si proponeva con la pratica del Qigong. Ad ogni modo, tornando alla domanda iniziale: “quale sono i migliori esercizi?”, la risposta, che magari non ci si aspetta da un maestro, è: “vanno bene tutti!”, e questa è una risposta importante per i principianti, in realtà tutti gli esercizi agiscono sugli stessi sistemi, energetico, endocrino, circolatorio, neuromuscolare, dell’individuo. Ci sono princìpi comuni, alla base di tutti gli esercizi, che rendono “funzionanti” gli esercizi di Qigong. Considerando gli esercizi rivolti al miglioramento della salute, tutte le serie vanno bene, anche la pratica di un singolo esercizio va bene, non occorre un tirocinio in un monastero, quello che rende efficace la pratica (oltre ad un buon insegnante) è la continuità con cui vengono praticati gli esercizi, cioè quotidianamente. Sulla base del tempo che scegliamo di dedicarci, anche solamente 12-20 minuti al giorno, rendono ragione dei poteri “miracolosi” di questi esercizi. La scelta del tempo è il grande segreto, “scegliere”, sembra ormai una opzione di pochi eletti, invece è proprio questo il segreto, staccare dai condizionamenti e prendersi del tempo mentale, prima, e fisico poi, per praticare con il giusto atteggiamento, ovvero quello di cercare una continuità nella pratica. Per quanto possa essere semplice un esercizio, occorre praticarlo a lungo prima di poterlo eseguire bene e ricavarne così i benefìci. Il Qigong è un’arte che può essere praticata da tutti, in qualsiasi condizione, ci sono alcuni aspetti a cui potreste prestare attenzione per praticare:
La continuità nella pratica vi farà ottenere i risultati che cercate. 26/4/2018 1 Commento Naturopatia e Qigong![]() La Naturopatia è una materia che appartiene al grande mondo delle discipline bionaturali e che si prefigge di migliorare il livello della salute della persona stimolando le capacità di riequilibrio del sistema corpo – mente. Partendo da questa considerazione si può intuire meglio perché il Qigong debba far parte a tutti gli effetti del bagaglio nozionistico esperienziale del Naturopata. Questa antica arte terapeutica attuata attraverso il movimento viene utilizzata sin dai tempi più remoti nell’antica Cina per recuperare o migliorare il livello di salute dell’individuo. La malattia, in ottica di medicina tradizionale cinese, è sempre stata vista come il risultato di uno squilibrio energetico della persona. Ma cosa si intende per energia? Questa domanda è molto importante perché nel mondo delle discipline bionaturali ci si prefigge di lavorare con l’energia ed il Qigong, assieme al Taijiquan, è uno strumento attraverso il quale poter lavorare sulla propria energia. Il concetto di energia, denominato “QI” in medicina tradizionale cinese, non è un termine che esprime qualcosa di magico o di soprannaturale ma descrive il livello di vitalità dell’organismo dato dal livello di funzionamento dei vari organi e apparati del sistema. Avere una buona energia vuol dire pertanto seguire tutte quelle norme igienico comportamentali orientate a migliorare la salute: quello che in tempi moderni viene definito stile di vita. Lavorare con l’energia dell’altra persona, poterla aiutare e sostenere nel suo percorso di riequilibrio prevede necessariamente un lavoro su se stessi. Come è possibile infatti aiutare l’altro se prima non si aiuta se stessi? O per dirla in termini più legati alla filosofia orientale (yin -yang) come è possibile dare da un vuoto? Queste antiche discipline da sempre puntano l’attenzione su un corretto controllo posturale, su una libera e naturale respirazione e su una condizione di vuoto mentale che non vuol dire non pensare ma essere liberi da pregiudizi per poter meglio comprendere la situazione che ci si presenta. Fondamentale è armonizzare la mente – cuore, ovvero liberare l’operatore da ogni forma di condizionamento psico – emotivo nel massimo rispetto della persona che riceve il trattamento. Questo equivale a trovare un centro di stabilità funzionale ad una vita equilibrata, premessa indispensabile per essere dei buoni operatori. Lavorare nel settore della salute ci fa incontrare con ogni genere di persona ed è fondamentale imparare ad avere un proprio centro di stabilità psico – fisica. In definitiva questo vuol dire imparare ad avere il giusto distacco per riuscire a comprendere meglio il bisogno dell'altro.Questo aspetto è fondamentale perché spesso uno degli errori che viene fatto da moltissimi operatori è quello di farsi condizionare, durante la fase di trattamento, dai problemi che la persona porta con sé. Tutto questo porta l’operatore a farsi carico del problema anziché risolverlo con tutti i problemi del caso: ci si può letteralmente portare a casa lo squilibrio. Inoltre, lavorare sul proprio corpo e sulla propria mente attraverso il Qigong ci permette di sentire come i nostri muscoli e articolazioni possano essere bloccati e come attraverso l’attenzione ed il rilassamento sia possibile andare a sciogliere i medesimi blocchi. Lavorare con il proprio corpo ci permette di vivere delle sensazioni che diventano dei punti di riferimento attraverso cui aiutare il prossimo. È possibile da qui comprendere come certi dolori muscolari siano da attribuire ad un errato uso degli stessi o come sia importante gestire la propria postura durante un massaggio sia per trasmettere bene il nostro movimento che per preservare la nostra integrità strutturale e prevenire possibili dolori alla schiena ad esempio. Questi sono i motivi fondamentali per cui un buon Naturopata o operatore del benessere non può non conoscere e fare sua l’esperienza psico – motoria del Qigong. Dott. Francesco Corsi 10/2/2017 0 Commenti La tela senza tessitoreCorso di medicina cinese di 2° livello...
questo corso permetterà di essere introdotti alla diagnosi secondo la medicina cinese, gli argomenti trattati riguarderanno: LE CAUSE DI MALATTIA come e perchè ci si ammala secondo la medicina cinese, questa parte importantissima comprende le cause psichiche, i fattori patogeni, i fattori alimentari...ecc... I PRINCIPI DELLA DIAGNOSI Molte persone che insegnano la medicina cinese ad un livello elementare, pensano di poter insegnare la diagnosi parlando dello yin e lo yang ed i 5 elementi...Non mi stancherò mai di dire che questi sono concetti di fisiologia energetica, che portano alla diagnosi, ma non sono sistemi che servono per fare la diagnosi... Questo è la fonte di innumerevoli errori di uso e interpretazione della medicina cinese. Nella nostra Scuola insegnamo invece come arrivare alla diagnosi attraverso una corretta procedura, che passa attraverso momenti di indagine bene organizzati e precisamente strutturati. Ogni deviazione da questa metodica rappresenta un uso improprio della medicina cinese e non consente di attuare i trattamenti idonei, occorre saper fare invece un trattamento adeguato e ben strutturato. I momenti della diagnosi sono: 1 OSSERVARE 2. ASCOLTARE 3. INTERROGARE 4. PALPARE queste metodiche comprendono l'analisi di molti fattori che appartengono all'uomo e alla sua espressione in termini di "funzionamento", tra i quali anche l'osservazione della lingua e la palpazione dei polsi... Il corso di medicina cinese di 2° livello consente allo studente di acquisire la consapevolezza che gli consente di approntare l'uso dei vari strumenti di trattamento del disequilibrio energetico che affligge la persona... Inoltre questo corso risulta utilissimo per chi è già "formato" ma si deve tenere in esercizio, chi ha studiato le basi della medicina cinese ma non ha mai approfondito, per gli studenti della Scuola che devono sempre aver presente che quello che la medicina cinese rappresenta la struttura ossea di base di tutto quello che studiano. Questa disciplina è anche utile per gli insegnanti, che vogliono completare le loro conoscenze e migliorare la loro capacità di sinergizzare con le altre discipline insegnate. Dott. Mario Picconi 7/2/2014 0 Commenti Sconfiggi le tue paure![]() Di Mario Picconi Dalla Medicina Cinese, sappiamo che una “emozione”, per quanto fisiologica e importante, se perdura nel tempo e non si trasforma in un sentimento produttivo, cioè in una energia positiva, va a indebolire il sistema energetico del corpo; in altre parole, una debolezza in forma latente può divenire manifesta in quanto subisce la mancanza del supporto energetico primario fornito dall’energia del rene. Noi tutti soffriamo più o meno di una sensazione cronica di ansia, inerente a condizioni costituzionali e a fattori ambientali, questa sensazione è in fase embrionale alla base della tendenza a sviluppare la paura, che è una delle sette emozioni considerate nella MTC. Bisogna tenere in considerazione che quando si parla di paura, usiamo un termine spesso improprio per descrivere varie modalità di espressione di fenomeni ansiosi a vario stadio, altre volte invece le persone sanno riferire la propria paura ad eventi traumatici che hanno generato uno “spavento” tale da imprimere una determinata reazione comportamentale all’evento in questione. È comunque vero che in casi di estremo spavento la reazione è determinata dallo stato dell’equilibrio generale della persona in quel determinato momento, e dalla tendenza generale ad affrontare problemi imprevisti; una persona con un buon jing del rene, un buono stato del sangue del cuore, e con uno Hun del fegato potente….non si spaventa tanto facilmente e comunque tende ad avere delle reazioni positive ed energiche alla paura. Un aspetto spesso trascurato nell’affrontare l’argomento “paura” è il suo opposto, ovvero la mancanza di paura, cioè la mancanza della capacità di provare paura o ansia, in determinate circostanze. Questa condizione è significativa di un probabile deficit energetico e funzionale che non permette di attivare quei meccanismi di reazione allo stress che fanno parte delle normali reazioni fisiologiche dell’uomo. Da bambino, quando iniziai a praticare arti marziali, dissi ad uno dei miei insegnanti che volevo imparare bene a difendermi e diventare più sicuro di me e che non volevo avere più paura di niente, molto saggiamente, devo dire, che mi fu risposto che la paura è importante, è un meccanismo di difesa che serve all’uomo per restare vivo; l’importante, mi fu spiegato è la “qualità” della paura; data la mia giovanissima età non capii bene il contenuto della risposta. Molto più tardi quando affrontai lo studio della fisiologia medica all’università scoprii il vero significato di quelle parole, il sistema nervoso autonomo ha la capacità di gestire automaticamente le cosiddette “reazioni di difesa o fuga”, che sono dei comportamenti innati nel genere animale, e che questi sistemi entrano in funzione secondo delle modalità ben precise realizzando delle risposte dell’organismo in relazioni a stimoli di pericolo di varia entità. La reazione di difesa è quella che prepara alla lotta per la sopravvivenza e permette a chiunque di esprimere, in circostanze particolari, risposte fisiche e psichiche di inaspettata intensità; la reazione di fuga, al contrario fa chiudere l’individuo al contatto con l’ambiente esterno, sia emotivamente che fisicamente, ed anch’essa è una reazione che si può esprimere con diversa intensità, basti pensare alla possibilità di “morire di paura”, una condizione così estrema da provocare un infarto. Secondo la Medicina Cinese gli organi interni partecipano al metabolismo delle cinque sostanze fondamentali, e partecipano a vario livello nello svolgimento di funzioni complesse che li rendono interdipendenti fra loro; in relazione alle emozioni forniscono l’energia necessaria affinché queste fluiscano in modo armonico. L’insieme degli aspetti emozionali fanno riferimento allo shen (spirito), che è una di queste sostanze fondamentali, oltre al jing(essenza) e il qi(energia). Se il jing e il qi sono fiorenti, lo shen sarà equilibrato, se invece sono esauriti, lo shen ne soffrirà. Viceversa, se lo shen è disturbato, infelice, ansioso, depresso o instabile, il qi e il jing ne saranno influenzati negativamente. Le emozioni diventano causa di malattia solo quando sono eccessive o si protraggono per lungo tempo e tendono a colpire un determinato organo che è in risonanza con quel tipo di energia mentale, attraverso una perturbazione del qi e dello xue. La Medicina Cinese ci offre la possibilità di riequilibrare l’organismo attraverso l’agopuntura, l’uso delle piante, il massaggio o il Qigong; mettendo così l’organismo in condizioni di reagire allo stress e anche di sbloccare le condizioni che ne hanno determinato gli effetti sulla nostra persona, potremo così reagire in maniera da attivare i meccanismi difensivi dell’organismo e creare un circolo virtuoso che produce benessere anziché esaurimento. 25/10/2013 0 Commenti Moxa, il calore che guarisce![]() Di Mario Picconi L’entusiasmo per lo sviluppo della medicina tradizionale cinese (MTC) ha fatto conoscere l’agopuntura e più recentemente il Tuina, è emerso un crescente interesse sulla dietetica cinese e per gli aspetti terapeutici del Qigong; l’uso della moxibustione è stato erronemanete accantonato o relegato ad un ruolo di tecnica accessoria della medicina cinese, questo non è esattamente il giusto ruolo per una tecnica che può essere considerata invece di importanza primaria. Il termine cinese che indica l’agopuntura è Zhen jiu che significa “ago-moxa”, per indicare un approccio completo che prevede il riscaldamento dell’agopunto come una tecnica molto efficace per muovere rapidamente il Qi. Fra l’altro l’efficacia del rapporto yin-yang degli aghi e della moxa per mette di ottenere un effetto più equilibrato sul qi. Tra i principali vantaggi della moxibustione:
Una mia personale esperienza mi ha portato a trattare su di me una frattura al radio dovuta ad un incidente motociclistico, in sole 3 settimane ero in grado di riprendere l’attività sportiva, il trattamento prevedeva due sedute giornaliere di moxa della durata di 20 minuti, con l’uso di punti locali sul polso e distali sull’avambraccio fino al gomito, la strategia terapeutica prevedeva di apportare sangue e sostanze nutrienti per via della vasodilatazione locale, e sbloccare i meridiani che transitano in zona tramite i punti a monte, soprattutto ho lavorato sui meridiani di intestino tenue e triplice riscaldatore. L’uso del calore per controllare il dolore segue il concetto della MTC secondo il quale dall’estremo dello yang si arriva allo yin, che è un concetto di movimento, di fatto le risposte fisiologiche del calore prevedono un temporaneo aumento della flogosi che consente l’arrivo dei fattori di gestione dell’infiammazione e della riparazione dei tessuti. Storico è l’uso del calore per il trattamento dell’Herpes Zooster (detto “fuoco di S. Antonio”), con cui ho trattato molti casi con buon successo. Buona è la risposta di malattie dermatologiche come la psoriasi (quando non troppo estesa) associata alla tecnica del Gua sha e del cerchiaggio con gli aghi. Diffusissimo è la tecnica del rivolgimento fetale, attraverso la stimolazione del punto 67 Bl. Per non parlare dell’uso della cauterizzazione a scopo anestetizzante, su alcuni punti di agopuntura ed in auricoloterapia. Il clima freddo e umido determina un aumento dei trattamenti di moxa con lo scopo di aumentare il calore nel corpo e accelerare la rimozione dell’umidità accumulata. La moxibustione si effettua tradizionalmente con sigari di Artemisia, che è un’erba che si trova anche in europa, le sue foglie vengono essiccate, macinate e polverizzate fino ad ottenere una consistenza simile al tabacco o alla lana, la sua caratteristica risiede nel modo in cui brucia, arde in modo regolare senza fiamma, questo la rende adatta allo scopo di poter regolare l’applicazione del calore. La moxa viene applicata in piccoli coni direttamente sui punti con l’interposizioni di fettine di zenzero; può essere manipolata sotto forma di sigari per trattamenti di media durata 10-20 minuti; messa in scatole con una griglia metallica o in applicatori di varia forma e posizionata su specifiche zone del corpo per trattamenti di più lunga durata, anche 40 minuti. E’ bene tenere presente che un operatore deve saper inquadrare il trattamento nell’ambito delle 8 regole e dell’equilibrio yin-yang, in quanto trattamenti errati non producono buoni risultati, e in certe condizioni l’uso della moxa e anche sconsigliato, non perché, come pensano alcuni, che “…se c’è calore non è bene usare la moxa…”, ma piuttosto perché il calore muovendo il Qi lo può muovere in direzioni sbagliate, aumentando i sintomi o creando problemi collaterali; quindi aldilà di trattamenti estemporanei è necessario aver appreso le basi del trattamento secondo la MTC da un insegnante competente. ![]() di Mario Picconi La dietetica ha una lunga tradizione in Cina ed ha accumulato nel tempo una grande esperienza che è giunta fino ai giorni nostri. Fin dai tempi antichi i cinesi verificarono la capacità degli alimenti di nutrire e rigenerare l’organismo, di stimolare alcune funzioni e inibirne altre, ma anche la capacità di certi alimenti di danneggiare l’organismo, alimentarsi quindi, per i cinesi, non è un atto “neutro”, comporta sempre delle reazioni dell’organismo, come in effetti ha poi verifato la moderna biologia. Un regime alimentare inadeguato nuoce alla salute e in condizioni patologiche, aggrava la malattia. Tutti noi nella nostra fantasia, o purtroppo per esperienza, sappiamo che “in ospedale” si mangia in modo strano… Ormai per via delle mense industriali, è una tradizione quasi dimenticata, ma aveva un preciso senso anche per noi “mangiare in bianco”. I cinesi hanno fatto di più, in tempi non sospetti hanno creato un sistema per proteggere la salute e aiutare l’organismo addirittura a guarire, attraverso la scelta di cibi adeguati con una preparazione idonea. In condizioni di salute, la dietetica cinese, si propone di mantenere l’uomo sano, tonificando l’energia corretta (che chiamano Zheng qi) e armonizzandone la circolazione nel corpo. Questa energia, oltre che garantire un corretto funzionamento degli organi interni, mantiene alte le difese contrastando l’attacco di fattori patogeni (virus, batteri) e climatici (atmosferici), garantendo l’ equilibrio psichico della persona; quest’ultimo punto è una grossa leva, che l’industria alimentare ha creato artificialmente sulle persone, infatti, nella nostra cultura “l’eccesso del gusto” è considerato una priorità perché soddisfa “emotivamente”, non necessariamente “qualitativamente”. Durante una malattia, la dietetica cinese non si limita ad “alleggerire” l’organismo, ma, al pari di una corretta terapia, si propone di utilizzare cibi, sapori, cotture, per determinare una risposta reattiva dell’organismo ed apportare quegli elementi che vengono a trovarsi in difetto; ad esempio se vengono a trovarsi in difetto il sangue e i liquidi (elementi yin) si somministrano elemanti che hanno proprietà yin come: alga hijiki, alga kombu, avena, banana, formaggio, funghi, spinaci, uova, vongole…. Gli alimenti vengono usati insieme ai farmaci (fitoterapia) secondo indicazioni specifiche, rigorosamente codificate. Per i medici cinesi la dietoterapia è considerato un trattamento di “elezione”, insieme ad altre metodiche, e si caratterizza differenziandosi; l’agopuntura ad esempio agisce su una quota di energia che esiste nell’organismo: la muove, la rallenta, la disperde…ma non la può aumentare quantitativamente; la dietetica può modificare il qi anche aumentandolo realmente. La dietetica è soprattutto ricerca di cibi idonei ad intervenire sull’energia dell’individuo, per lavorare sulla costituzione, sul vigore, bilanciare la funzionalità degli organi, e anche per imparare a conoscersi, perché si fonda anche sui “biotipi”, cioè su caratteristiche generali individuali, quindi la dietetica cinese tiene conto anche dell’individuo, diventando personalizzabile, in base alle caratteristiche di funzionamento individuali, questo è un concetto semplicemente fantastico. Studiare la dietetica cinese vuol dire evitare abitudini errate, migliorare la propria educazione alimentare e quella della propria famiglia, diminuire il numero di alimenti non idonei, migliorando la digestione e la nostra disponibilità energetica, questo ad esempio è importante per ridurre i sintomi della cattiva digestione, come sonnolenza, stanchezza, difficoltà di concentrazione. Ricordo che quando ero ragazzo avevo una professoressa che mi seguiva individualmente, insegnandomi psicologia, pedagogia e biologia; questa signora, non più giovane, aveva l’aspetto di una signora vecchio stile, nell’abbigliamento, nella cura di se, nella pelle, mi ricordava mia nonna… aveva tre lauree: lettere, biologia, lingue… la prima cosa che mi insegnò fu proprio che per avere la giusta concentrazione nello studio era determinante mangiare in maniera appropriata, quibndi mi propose delle ricette che avrei dovuto usare prima di andare a lezione, fu una rivelazione, ero incredibilmente più attento e memorizzavo meglio gli insegnamenti. |
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Novembre 2019
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