7/5/2018 0 Commenti L'importanza della relazione![]() a cura della Dr. ssa Annamaria Di Pascale, psicologa e psicoterapeuta Uno degli aspetti che può favorire il cambiamento di una persona che si rivolge ad un esperto (operatore del benessere) per stare meglio, è la relazione che si instaura tra la persona stessa e l’operatore. Questa deve essere caratterizzata da fiducia e empatia. I dati delle più moderne ricerche hanno ripetutamente dimostrato come una buona relazione terapeutica sia un potente fattore predittivo dell’esito del trattamento. Avere già in mente questo dato importante aiuta il nostro operatore a rendersi conto quanto il suo atteggiamento in seduta, possa già di per sé costituire una buona azione di cura. Quando parliamo di cura in senso generaleci riferiamo proprio alla qualità della relazione interpersonale, dove l’altro funge da canale di soddisfazione dei propri bisogni. Una buona cura quindi implicherebbe una buona relazione dove le due parti in gioco costituiscono una situazione di benessere. La cura non è una teoria ma una pratica, un agire che si muove su determinati criteri alla cui base c’è la spinta a desiderare una vita buona per la persona cui è rivolta, cioè l’interazione e la volontà di promuovere tutti quei contesti e quelle situazioni che concorrono al benessere dell’altro. Pensiamo nell’ambito di una buona consulenza naturopatica quanto possa essere significativo e prezioso un suggerimento di un buon alimento o l’uso di uno specifico rimedio per quella persona che ha un sintomo e chiede aiuto. Pensiamo professionalmente a come diamo quel prezioso suggerimento non tralasciando l’importanza della persona che ci sta davanti e tenendo presente quanto quella persona e il suo benessere ci stiano a cuore. Mettiamoci un attimo nei panni del cliente. Questo atteggiamento di ascolto e interesse arriva velocemente a noi che attraverso una comunicazione non verbale sentiamo che per quell’operatore il nostro “problema,disagio, sintomo” è degno di essere ascoltato e curato e per il quale possiamo anche non provare imbarazzo o disagio. Perché si concorra ad una buona relazione di cura l’operatore deve possedere alcune caratteristiche e capacità individuali che sono di seguito elencate: ·capacità di esplorare il mondo dell’altro (la storia, la problematica, la personalità) sospendendo il giudizio ·ascolto attivo cioè con gli occhi, le orecchie ed il cuore ·buona capacità di leggere il punto di vista dell’altro mostrando empatia e considerazione ·tendenza a favorire l’espressione di emozioni in un’atmosfera di sostegno e attivo incoraggiamento ·la capacità di assumere un ruolo collaborativo nel dialogo col cliente Sull’altro versante, possiamo individuare i fattori ostacolanti una positiva relazione, tra cui ad esempio:
In fondo se ognuno di noi si cala un attimo nel ruolo di persona che si rivolge ad un esperto perché ha un bisogno, tutto ci sembra più facile da capire sentendo quali emozioni viviamo quando ci sentiamo vulnerabili o quando pensiamo di avere un disagio, una situazione difficile da gestire. L’accoglienza dell’altro (che poi saremo noi futuri operatori) è l’elemento che porta maggiori frutti e getta buone basi per un miglioramento nel rispetto della persona nel suo complesso.
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26/4/2018 1 Commento Naturopatia e Qigong![]() La Naturopatia è una materia che appartiene al grande mondo delle discipline bionaturali e che si prefigge di migliorare il livello della salute della persona stimolando le capacità di riequilibrio del sistema corpo – mente. Partendo da questa considerazione si può intuire meglio perché il Qigong debba far parte a tutti gli effetti del bagaglio nozionistico esperienziale del Naturopata. Questa antica arte terapeutica attuata attraverso il movimento viene utilizzata sin dai tempi più remoti nell’antica Cina per recuperare o migliorare il livello di salute dell’individuo. La malattia, in ottica di medicina tradizionale cinese, è sempre stata vista come il risultato di uno squilibrio energetico della persona. Ma cosa si intende per energia? Questa domanda è molto importante perché nel mondo delle discipline bionaturali ci si prefigge di lavorare con l’energia ed il Qigong, assieme al Taijiquan, è uno strumento attraverso il quale poter lavorare sulla propria energia. Il concetto di energia, denominato “QI” in medicina tradizionale cinese, non è un termine che esprime qualcosa di magico o di soprannaturale ma descrive il livello di vitalità dell’organismo dato dal livello di funzionamento dei vari organi e apparati del sistema. Avere una buona energia vuol dire pertanto seguire tutte quelle norme igienico comportamentali orientate a migliorare la salute: quello che in tempi moderni viene definito stile di vita. Lavorare con l’energia dell’altra persona, poterla aiutare e sostenere nel suo percorso di riequilibrio prevede necessariamente un lavoro su se stessi. Come è possibile infatti aiutare l’altro se prima non si aiuta se stessi? O per dirla in termini più legati alla filosofia orientale (yin -yang) come è possibile dare da un vuoto? Queste antiche discipline da sempre puntano l’attenzione su un corretto controllo posturale, su una libera e naturale respirazione e su una condizione di vuoto mentale che non vuol dire non pensare ma essere liberi da pregiudizi per poter meglio comprendere la situazione che ci si presenta. Fondamentale è armonizzare la mente – cuore, ovvero liberare l’operatore da ogni forma di condizionamento psico – emotivo nel massimo rispetto della persona che riceve il trattamento. Questo equivale a trovare un centro di stabilità funzionale ad una vita equilibrata, premessa indispensabile per essere dei buoni operatori. Lavorare nel settore della salute ci fa incontrare con ogni genere di persona ed è fondamentale imparare ad avere un proprio centro di stabilità psico – fisica. In definitiva questo vuol dire imparare ad avere il giusto distacco per riuscire a comprendere meglio il bisogno dell'altro.Questo aspetto è fondamentale perché spesso uno degli errori che viene fatto da moltissimi operatori è quello di farsi condizionare, durante la fase di trattamento, dai problemi che la persona porta con sé. Tutto questo porta l’operatore a farsi carico del problema anziché risolverlo con tutti i problemi del caso: ci si può letteralmente portare a casa lo squilibrio. Inoltre, lavorare sul proprio corpo e sulla propria mente attraverso il Qigong ci permette di sentire come i nostri muscoli e articolazioni possano essere bloccati e come attraverso l’attenzione ed il rilassamento sia possibile andare a sciogliere i medesimi blocchi. Lavorare con il proprio corpo ci permette di vivere delle sensazioni che diventano dei punti di riferimento attraverso cui aiutare il prossimo. È possibile da qui comprendere come certi dolori muscolari siano da attribuire ad un errato uso degli stessi o come sia importante gestire la propria postura durante un massaggio sia per trasmettere bene il nostro movimento che per preservare la nostra integrità strutturale e prevenire possibili dolori alla schiena ad esempio. Questi sono i motivi fondamentali per cui un buon Naturopata o operatore del benessere non può non conoscere e fare sua l’esperienza psico – motoria del Qigong. Dott. Francesco Corsi 20/4/2018 0 Commenti Allergie primaverili e naturopatia![]() E’ arrivata la Primavera, ma sono arrivate anche le allergie! Questo problema, negli ultimi venti anni, è aumentato in maniera esponenziale. Cerchiamo di comprendere meglio. Allergia deriva da due parole greche: allos che significa "diverso", ergon che significa "effetto". La combinazione lessicale fa riferimento alla reattività spontanea ed esagerata dell’organismo del soggetto allergico a particolari sostanze, che risultano invece innocue nell’80% della popolazione. Un'allergia è, quindi, una risposta eccessiva da parte del sistema immunitario ad un agente esterno; questa risposta deriva da una causa interna. La maggior parte delle reazioni allergiche si producono perché l'allergene o la sostanza davanti alla quale certi individui reagiscono, stimola la produzione di immunoglobulina E (IgE), un anticorpo che gli allergici sviluppano in maggiore quantità. A sua volta, l'IgE sensibilizza certe cellule della circolazione e dei tessuti, e quando l'allergene entra in contatto con l'organismo, le cellule in precedenza sensibilizzate, si rompono liberando, principalmente, istamina. Questa sostanza, molto tossica, è la responsabile delle reazioni infiammatorie acute che si producono tra i quindici e i venti minuti dopo l'inalazione o il contatto. Gli allergeni possono provocare una reazione allergica penetrando nell’organismo secondo diverse modalità:
I sintomi si sviluppano immediatamente dopo che si è stati esposti alle sostanze che provocano allergia e possono includere:
Fortunatamente, esistono anche diversi rimedi naturali per trattare l’allergia, alcuni che funzionano addirittura da antistaminico naturale. Il mondo della natura mette a nostra disposizione i cosiddetti adattogeni, chiamati così perché consentono di aumentare la resistenza e la capacità di adattamento dell'organismo agli agenti stressanti e alle condizioni sfavorevoli di qualunque origine, mediante una completa nutrizione cellulare, potendo così agire non sui sintomi ma sulle cause che possono dare origine a squilibri. Ricordiamo alcuni tra i più efficaci e importanti: ginkgo, rodiola, guaranà, eleuterococco. Anche un’alimentazione corretta durante l’allergia può fare la differenza, infatti, sempre più spesso invece le allergie ai pollini si associano a un'insofferenza verso determinati tipi di frutta o verdura. Una mela, ad esempio, può esser pericolosa per chi è allergico alla betulla e il melone invece per chi è sensibile alle graminacee. Queste allergie crociate possono essere talvolta arginate cuocendo il frutto. In Medicina tradizionale cinese (MTC) in caso di allergie sono due gli organi in condizione di carente equilibrio: Fegato e Polmone. L’allergia di tipo respiratorio-oculare, stagionale, è l’espressione di una debolezza dell’energia polmonare concomitante un eccesso dell’energia del Fegato. In primavera, per l’agopuntura, il Fegato si trova fisiologicamente al massimo della sua espressione funzionale mentre il Polmone, organo dell’autunno, è in un momento naturale di lieve fragilità. Un deficit dell'energia difensiva (Wei Qi) dei Reni e dei Polmoni si accompagna anche a un deficit del Vaso Governatore (Du Mai) insieme ad una presenza cronica di Vento nel naso. I rimedi floreali, per la loro funzione armonizzatrice delle emozioni e dei sentimenti che si trovano in squilibrio, possono essere di grande aiuto per le persone che soffrono di allergie diverse. Con i Fiori di Bach non si tratta direttamente l’allergia, ma la persona allergica. I risultati che si ottengono sono spesso risolutivi del problema, in casi meno riusciti, permettono comunque di ridurre i sintomi più comuni e di prevenire l’insorgenza delle crisi. Durante la consulenza si arriva ad individuare una formula personale scegliendo quelle essenze floreali con le quali la persona si sente più concorde e successivamente possono essere assunte oralmente, in gocce o usate localmente per via topica in crema. Un altro aiuto ci viene dagli olii essenziali. Possiamo provare con: Melissa come antistaminico, antispasmodico, battericida, tonico nervoso, sedativo e riunisce molte altre condizioni. Lavanda come un olio balsamico, calmante, sedativo, rilassante e pulitore. Camomilla, molto rilassante, particolarmente per il sistema nervoso e la digestione. Calma l'ansietà ed il nervosismo ed è eccellente per persone stressate che tendono ad essere iperattive e troppo sensibili, con problemi digestivi e di allergie. Ornella Corona - Naturopata 6/2/2018 0 Commenti I 6 princìpi della naturopatia![]() La naturopatia è una disciplina facente parte delle cosiddette DBN (discipline del benessere a bionaturale), la formazione del naturopata nella scuola Panakeia, prevede una buona conoscenza di cosa significa la salute e dei metodi per aumentarla, sia tramite metodiche specifiche, che tramite adeguati consigli alimentari; il naturopata, non è un medico che si occupa di guarire le persone dalle patologia, (un medico può essere anche un bravo naturopata), ma è una persona che ha le competenze per saper agire efficacemente per aiutare in maniera concreta le persone ad averte una salute migliore. Nella nostra scuola l'etica della formazione non lascia spazio all'improvvisazione o alla fantasia new age, il naturopata certificato "Panakeia" ha le giuste competenze, durante sessioni di riunione con i nostri insegnanti abbiamo identificato dei parametri di lavoro che tracciano punti fondamentali nella formazione.
Dott. Mario Picconi 10/2/2017 0 Commenti La tela senza tessitoreCorso di medicina cinese di 2° livello...
questo corso permetterà di essere introdotti alla diagnosi secondo la medicina cinese, gli argomenti trattati riguarderanno: LE CAUSE DI MALATTIA come e perchè ci si ammala secondo la medicina cinese, questa parte importantissima comprende le cause psichiche, i fattori patogeni, i fattori alimentari...ecc... I PRINCIPI DELLA DIAGNOSI Molte persone che insegnano la medicina cinese ad un livello elementare, pensano di poter insegnare la diagnosi parlando dello yin e lo yang ed i 5 elementi...Non mi stancherò mai di dire che questi sono concetti di fisiologia energetica, che portano alla diagnosi, ma non sono sistemi che servono per fare la diagnosi... Questo è la fonte di innumerevoli errori di uso e interpretazione della medicina cinese. Nella nostra Scuola insegnamo invece come arrivare alla diagnosi attraverso una corretta procedura, che passa attraverso momenti di indagine bene organizzati e precisamente strutturati. Ogni deviazione da questa metodica rappresenta un uso improprio della medicina cinese e non consente di attuare i trattamenti idonei, occorre saper fare invece un trattamento adeguato e ben strutturato. I momenti della diagnosi sono: 1 OSSERVARE 2. ASCOLTARE 3. INTERROGARE 4. PALPARE queste metodiche comprendono l'analisi di molti fattori che appartengono all'uomo e alla sua espressione in termini di "funzionamento", tra i quali anche l'osservazione della lingua e la palpazione dei polsi... Il corso di medicina cinese di 2° livello consente allo studente di acquisire la consapevolezza che gli consente di approntare l'uso dei vari strumenti di trattamento del disequilibrio energetico che affligge la persona... Inoltre questo corso risulta utilissimo per chi è già "formato" ma si deve tenere in esercizio, chi ha studiato le basi della medicina cinese ma non ha mai approfondito, per gli studenti della Scuola che devono sempre aver presente che quello che la medicina cinese rappresenta la struttura ossea di base di tutto quello che studiano. Questa disciplina è anche utile per gli insegnanti, che vogliono completare le loro conoscenze e migliorare la loro capacità di sinergizzare con le altre discipline insegnate. Dott. Mario Picconi 8/1/2016 0 Commenti Una passione ardente![]() UNA PASSIONE ARDENTE Di Mario Picconi La possibilità di condividere le conoscenze delle discipline della naturopatia è stata, per me, una scoperta apparentemente casuale, come sappiamo, quello che ci succede nella vita non è che la proiezione della nostra mente, e non solo. Ho sempre avuto il desiderio di insegnare, e dopo aver fatto una lunga e intensa esperienza, ho deciso di aprire la Scuola Panakeia, dove potessi mettere a frutto il meglio della mia esperienza. Durante questa nuova avventura, ho potuto sviluppare ulteriormente l’aspetto dell’insegnamento anche dal punto di vista della relazione e della condivisione con altri professionisti, alcuni di questi già insegnanti formati, altri che si sono formati insegnando, il tutto cercando di creare una idea di Scuola e di spirito di appartenenza; non a caso la nostra Scuola è intitolata alla dea della guarigione universale, intendendo l’idea che la guarigione è un qualcosa che arriva dall’interno della persona, un fattore che si attiva, e lo studio rivolto allo sviluppo della consapevolezza è uno strumento che promuove tale processo di guarigione. La mia passione nell’insegnamento deriva da questo spirito e questo è il mio intento, sia che insegni a uno studente, sia che insegni a 50, desidero condividere con gli insegnanti della scuola questa riflessione, che non è per niente scontata, in quanto accade a volte, purtroppo, che l’insegnante abbia uno spirito “differente”, rivolto al denaro, al prestigio o a riempirsi in qualche modo le giornate, e in questo non c’è niente di male in senso assoluto, ma quando si insegna invece, viene trasmesso come un atteggiamento che inquina i contenuti della condivisione, ed è contrario allo spirito non solo di quello che insegnamo, ma anche delle discipline “energetiche” che pratichiamo come professionisti. Con gli studenti voglio condividere il concetto di “passione ardente”, una fede che deriva dall’integrità, non da cieca ottusità (integralismo), ma da una passione per lo studio, la ricerca, la sperimentazione e la crescita personale. Vorrei che gli studenti si ispirassero a questa visione, perché allora lo studio riempirà le loro menti, le loro vite e porterà anche soddisfazioni economiche. Uno dei miei maestri mi ha insegnato che per essere buoni insegnanti bisogna essere innanzitutto buoni studenti, nel senso dello spirito (non dei voti) che anima lo studio. Lo spirito corretto per lo studente è la dedizione, senza se e senza ma, prima si studia al meglio delle proprie capacità immergendosi mente e corpo nello studio, e poi si traggono le conclusioni; è mio profondo desiderio che gli studenti traggano il massimo del vantaggio dal tempo che dedicano allo studio, e non è lesinando sull’impegno che si ottengono risultati. Chiaramente siamo tutti adulti e impegnati da molte cose, lavoro, famiglia, eccetera, quindi sappiamo che non è il tempo in senso assoluto che fa la differenza ma come lo utilizziamo, e la fiducia in noi stessi è un qualcosa che viene dal dentro, la stima in noi la possiamo costruire, ognuno secondo le proprie possibilità. In questo senso PASSIONE ARDENTE, diventa uno strumento, che accomuna insegnanti e studenti, che si alimentano vicendevolmente in un circolo virtuoso di crescita e arricchimento personale. ![]() Di Mario Picconi Nell’ambito della moderna biologia, la capacità di adattamento di un sistema è detta omeostasi, tale princìpo appartiene ad un antico sistema filosofico della medicina cinese che si chiama Tao, detto comunemente yin e yang, questo princìpio riveste molti significati di tipo anche molto pratico. Nell’antica filosofia cinese tutto era pratico, solo modernamente ci siamo abituati a scomporre la filosofia dalla pratica; pratico vuol dire applicabile quotidianamente nella vita di tutti i giorni ed in qualsiasi circostanza. Dato che parliamo di un qualcosa che è accettato anche dalla moderna biologia cellulare possiamo definire questo princìpio, vecchio di circa 4000 anni come una legge universale, difatti il nostro organismo agisce secondo una precisa legge in termini di relazione causa-effetto con l’ambiente circostante. Quando perdiamo questa naturalezza? Quando ci distacchiamo da questa legge? Quando operiamo in contrasto ad essa? In termini universali Mai, in termini pratici “pensiamo” che invece ciò accade continuamente, perché non abbiamo fiducia nella nostra “natura” e perché non crediamo “fino in fondo”, cioè fino alla più piccola cellula che è in noi, che la nostra Vita è qualcosa di più grande, di quello che il nostro piccolo ego “pensa” che sia. Come possiamo fare per riappropriarci di questa unicità? La vita che stiamo vivendo è la nostra palestra, quello che facciamo, le persone di cui ci siamo circondati, le malattie di cui soffriamo; abili a rispondere, significa esercitare la nostra abilità nel princìpio dell’adattamento, dell’omeostasi. Ma, questo nel senso della filosofia cinese; culturalmente siamo propensi a considerare adattamento, come una sconfitta…”non mi piace, ma mi adatto”, “non possiamo fare altrimenti, adattiamoci”, ma il concetto di adattamento della filosofia cinese è quello del camaleonte, che mantiene la sua essenza, ma si comporta in maniera diversa a seconda della situazione, attenzione a non confondere questo comportamento con atteggiamenti falsi e di convenienza, questo è un’altra cosa, l’essenza camaleontica è una capacità naturale di rispondere a ciò che l’ambiente, che è il “nostro” ambiente, ci propone di affrontare. Quando ci possiamo esercitare? Sempre, lo facciamo continuamente, sia che scegliamo sia che non lo facciamo; quando scegliamo di capire, invece di restare attaccati alle nostre convinzioni; quando comprendiamo che quello che ci succede dipende da noi, invece che dagli altri; quando pensiamo a cosa poter cambiare in quello che facciamo, invece di perseverare negli stessi errori. Cosa ci porterà il nuovo anno amici miei? Chiediamoci cosa portiamo noi nel nuovo anno! Un abbraccio, Mario 18/11/2015 0 Commenti L'importanza dello studio della MTC![]() Lo studio della medicina cinese, è un vero e proprio allenamento per la nostra mente, riguarda la comprensione dei meccanismi che stanno alla base non solo dello studio specifico della materia, ma anche della naturopatia, delle discipline di riequilibrio energetico come il qigong e il taiji, ma anche della visione dei rapporti che esistono fra individuo e l'ambiente in cui vive; per cui questo corso è di grande aiuto per tutti i professionisti che lavorano nel campo delle discipline bio-energetiche, qualunque queste siano. Perchè proprio la medicina cinese è così importante? Perchè rappresenta un corpus di informazioni strutturate secondo un criterio ben preciso che favorisce l'acquisizione di princìpi che permettono di abbracciare l'individuo nella sua totalità psico-fisica. Molti conoscono la medicina cinese solo in parte, e magari non ne hanno assimilato i princìpi, ma solo i contenuti teorici; oppure altrettanto erroneamente, pensano che siccome hanno già fatto un corso di medicina cinese, magari tanti anni orsono, hanno già capito quello che gli serve. Lo studio di questa materia nella nostra Scuola, è uno studio di una disciplina vera e propria, che cambia il modo con cui la persona vede se stesso e il mondo che lo circonda, e come disciplina deve essere rispolverata, praticata, e poi ancora approfondita...perchè una conoscenza parziale e superficiale delle cose è più dannosa del non conoscerle affatto, perchè si basa sul "fanatismo" non sulla conoscenza. Incoraggio studenti, pazienti, operatori e chi è desideroso di aumentare il proprio "sapere" a partecipare a questo corso, che fornirà la capacità di trovare le "risposte" a tante "domande" che ci facciamo ogni giorno. Dott. Mario Picconi 11/5/2015 0 Commenti Ri-conoscersi con l'ENNEAGRAMMA![]() A cura di Martina Fino Psicologa Psicoterapeuta della Gestalt http://www.martinafino.it La conoscenza di sé, secondo la psicologia umanistica e antiche tradizioni spirituali, è considerata la prima tappa nel processo di crescita personale che conduce ad una migliore qualità di vita. Tuttavia questo percorso di conoscenza personale è molto difficile da mettere in atto, poiché gli individui tendono a negare gli aspetti negativi della propria personalità e a valorizzarne solo le caratteristiche positive, impedendo a loro stessi di vedersi per quello che realmente sono. In quest’ottica la descrizione della psicologia della personalità, proposta dall’enneagramma, può essere considerata un importante strumento di autoconoscenza. Conoscere se stessi è sicuramente un obiettivo primario per qualunque essere umano, ma è fondamentale soprattutto per chi opera nell’ambito socio-educativo e nell’ambito terapeutico. Come si può entrare in relazione con l’altro ed aiutarlo se non si è, in primis, in grado di riconoscere i propri punti di forza e di debolezza? La condizione necessaria per entrare autenticamente in relazione con l’altro è, a mio avviso, riuscire ad entrare prima di tutto in relazione con se stessi. L’enneagramma offre una mappa con cui imparare a riconoscere se stessi e gli altri, migliorando significativamente le proprie relazioni intra ed interpersonali; ovviamente non è la sola partecipazione ad un corso esperienziale e/o la lettura dei testi di riferimento su tale strumento a rendere comprensibili e modificabili i principali meccanismi con cui ci muoviamo nel mondo, ma è sicuramente un primo passo del cammino verso la conoscenza di se stessi, così come afferma Lao Tzu“Anche un viaggio di mille miglia inizia con un passo”. L’enneagramma è un’antica figura geometrica, formata da 9 punti inscritti all’interno di un cerchio. Fu introdotto in occidente da un ricercatore spirituale armeno Georges IvanovitchGurdjieff (1866-1949); successivamente fu tramandato da Oscar Ichazo, uno studioso psico-spirituale boliviano, a Claudio Naranjo, psichiatra cileno, che diffuse lo strumento dell’enneagramma come psicologia degli enneatipi. Secondo Naranjo, ogni essere umano sviluppa il proprio carattere nei primi anni di vita attraverso una passione dominante, successivamente alimentata da una conseguente fissazione cognitiva che caratterizza l’istinto dell’individuo. Naranjo, come Ichazo, considera tre tipi d’istinto:
Quale il senso e l’utilità di tale strumento? Attraverso l’enneagramma la persona può migliorare il rapporto con se stessa e con gli altri, attraverso 4 principali processi:
Questo breve articolo vuole essere solo un accenno alla complessità di tale strumento e ha come scopo quello di provare a incuriosire il lettore sull’argomento, sensibilizzando sempre di più le persone a riscoprire che i percorsi di crescita personale contribuiscono a migliorare la propria qualità di vita. 7/2/2014 0 Commenti Sconfiggi le tue paure![]() Di Mario Picconi Dalla Medicina Cinese, sappiamo che una “emozione”, per quanto fisiologica e importante, se perdura nel tempo e non si trasforma in un sentimento produttivo, cioè in una energia positiva, va a indebolire il sistema energetico del corpo; in altre parole, una debolezza in forma latente può divenire manifesta in quanto subisce la mancanza del supporto energetico primario fornito dall’energia del rene. Noi tutti soffriamo più o meno di una sensazione cronica di ansia, inerente a condizioni costituzionali e a fattori ambientali, questa sensazione è in fase embrionale alla base della tendenza a sviluppare la paura, che è una delle sette emozioni considerate nella MTC. Bisogna tenere in considerazione che quando si parla di paura, usiamo un termine spesso improprio per descrivere varie modalità di espressione di fenomeni ansiosi a vario stadio, altre volte invece le persone sanno riferire la propria paura ad eventi traumatici che hanno generato uno “spavento” tale da imprimere una determinata reazione comportamentale all’evento in questione. È comunque vero che in casi di estremo spavento la reazione è determinata dallo stato dell’equilibrio generale della persona in quel determinato momento, e dalla tendenza generale ad affrontare problemi imprevisti; una persona con un buon jing del rene, un buono stato del sangue del cuore, e con uno Hun del fegato potente….non si spaventa tanto facilmente e comunque tende ad avere delle reazioni positive ed energiche alla paura. Un aspetto spesso trascurato nell’affrontare l’argomento “paura” è il suo opposto, ovvero la mancanza di paura, cioè la mancanza della capacità di provare paura o ansia, in determinate circostanze. Questa condizione è significativa di un probabile deficit energetico e funzionale che non permette di attivare quei meccanismi di reazione allo stress che fanno parte delle normali reazioni fisiologiche dell’uomo. Da bambino, quando iniziai a praticare arti marziali, dissi ad uno dei miei insegnanti che volevo imparare bene a difendermi e diventare più sicuro di me e che non volevo avere più paura di niente, molto saggiamente, devo dire, che mi fu risposto che la paura è importante, è un meccanismo di difesa che serve all’uomo per restare vivo; l’importante, mi fu spiegato è la “qualità” della paura; data la mia giovanissima età non capii bene il contenuto della risposta. Molto più tardi quando affrontai lo studio della fisiologia medica all’università scoprii il vero significato di quelle parole, il sistema nervoso autonomo ha la capacità di gestire automaticamente le cosiddette “reazioni di difesa o fuga”, che sono dei comportamenti innati nel genere animale, e che questi sistemi entrano in funzione secondo delle modalità ben precise realizzando delle risposte dell’organismo in relazioni a stimoli di pericolo di varia entità. La reazione di difesa è quella che prepara alla lotta per la sopravvivenza e permette a chiunque di esprimere, in circostanze particolari, risposte fisiche e psichiche di inaspettata intensità; la reazione di fuga, al contrario fa chiudere l’individuo al contatto con l’ambiente esterno, sia emotivamente che fisicamente, ed anch’essa è una reazione che si può esprimere con diversa intensità, basti pensare alla possibilità di “morire di paura”, una condizione così estrema da provocare un infarto. Secondo la Medicina Cinese gli organi interni partecipano al metabolismo delle cinque sostanze fondamentali, e partecipano a vario livello nello svolgimento di funzioni complesse che li rendono interdipendenti fra loro; in relazione alle emozioni forniscono l’energia necessaria affinché queste fluiscano in modo armonico. L’insieme degli aspetti emozionali fanno riferimento allo shen (spirito), che è una di queste sostanze fondamentali, oltre al jing(essenza) e il qi(energia). Se il jing e il qi sono fiorenti, lo shen sarà equilibrato, se invece sono esauriti, lo shen ne soffrirà. Viceversa, se lo shen è disturbato, infelice, ansioso, depresso o instabile, il qi e il jing ne saranno influenzati negativamente. Le emozioni diventano causa di malattia solo quando sono eccessive o si protraggono per lungo tempo e tendono a colpire un determinato organo che è in risonanza con quel tipo di energia mentale, attraverso una perturbazione del qi e dello xue. La Medicina Cinese ci offre la possibilità di riequilibrare l’organismo attraverso l’agopuntura, l’uso delle piante, il massaggio o il Qigong; mettendo così l’organismo in condizioni di reagire allo stress e anche di sbloccare le condizioni che ne hanno determinato gli effetti sulla nostra persona, potremo così reagire in maniera da attivare i meccanismi difensivi dell’organismo e creare un circolo virtuoso che produce benessere anziché esaurimento. |
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