22/5/2018 1 Commento Competenza e abilità![]() Fra le caratteristiche di un operatore del benessere ci sono aspetti fondamentali, che riguardano la conoscenza delle materie di studio e una pratica adeguata che conferisca l’esperienza per essere in grado di operare in maniera corretta. Le caratteristiche che riguardano questa competenza si sviluppano sul tema della competenza e dell’abilità, ovvero, della comprensione del “perche” si fanno certe cose, e sul “come” vengono gestite nell’ambito del trattamento. La competenza, è una forma di abilità che non può essere improvvisata, tiene conto del processo di formazione dell’operatore, ci sono aspeti legati allo studio che prevedono l’acquisizione di alcune basi, indispensabili, per capire cosa si sta facendo e perché. Non si tratta di semplici nozioni teoriche, ma di uno studio trasversale, che consenta di comprendere, come lo studio del funzionamento del corpo umano possa trovare concretamente un significato funzionale nell’applicazione delle discipline bio-naturali. Ho avuto modo di seguire la formazione sotto molti aspetti e di rendermi conto che, la nozione fine a se stessa, soprattutto se di stampo fortemente scientifico, non produce una comprensione, adeguata per la figura di un operatore, occorre invece, al momento della formazione, presentare gli argomenti, sicuramente in maniera corretta e congrua, ma anche di creare delle connessioni precise con quelli che saranno poi gli sviluppi nel campo della medicina cinese, e dei campi del bionaturale, sottoforma di esempi pratici e concreti, senza però snaturare l'esattezza di certe informazioni. L’abilità, prevede una circostanza che presuppone principalmente: la competenza, la capacità di relazione, la capacità di adattamento, la capacità di realizzare l’obbiettivo prefissato, la capacità di crescere attraverso l’esperienza, e altro… Senza la capacità di coniugare queste qualità, l’operatore è fuorviato facilmente da quelli che sono i parametri delle sue competenze e quindi fortemente penalizzato nella sua operatività. Oltretutto, dopo un investimento di tempo e denaro nella formazione, si rischia di acquisire presunte competenze che non mettono l’operatore in grado di lavorare realmente, ne di fare programmi di crescita professionale a lungo termine. L’acquisizione di competenza e abilità, non richiede necessariamente tempi biblici, ma richiede una precisa organizzazione della formazione secondo tempi e modalità che tengano in considerazione un determinato lavoro di acquisizione ed una determinata maturazione dell’operatore. “L’intelligenza è l’abilità di adattarsi al cambiamento” Stephen Hawking Dott. Mario Picconi
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7/5/2018 0 Commenti L'importanza della relazione![]() a cura della Dr. ssa Annamaria Di Pascale, psicologa e psicoterapeuta Uno degli aspetti che può favorire il cambiamento di una persona che si rivolge ad un esperto (operatore del benessere) per stare meglio, è la relazione che si instaura tra la persona stessa e l’operatore. Questa deve essere caratterizzata da fiducia e empatia. I dati delle più moderne ricerche hanno ripetutamente dimostrato come una buona relazione terapeutica sia un potente fattore predittivo dell’esito del trattamento. Avere già in mente questo dato importante aiuta il nostro operatore a rendersi conto quanto il suo atteggiamento in seduta, possa già di per sé costituire una buona azione di cura. Quando parliamo di cura in senso generaleci riferiamo proprio alla qualità della relazione interpersonale, dove l’altro funge da canale di soddisfazione dei propri bisogni. Una buona cura quindi implicherebbe una buona relazione dove le due parti in gioco costituiscono una situazione di benessere. La cura non è una teoria ma una pratica, un agire che si muove su determinati criteri alla cui base c’è la spinta a desiderare una vita buona per la persona cui è rivolta, cioè l’interazione e la volontà di promuovere tutti quei contesti e quelle situazioni che concorrono al benessere dell’altro. Pensiamo nell’ambito di una buona consulenza naturopatica quanto possa essere significativo e prezioso un suggerimento di un buon alimento o l’uso di uno specifico rimedio per quella persona che ha un sintomo e chiede aiuto. Pensiamo professionalmente a come diamo quel prezioso suggerimento non tralasciando l’importanza della persona che ci sta davanti e tenendo presente quanto quella persona e il suo benessere ci stiano a cuore. Mettiamoci un attimo nei panni del cliente. Questo atteggiamento di ascolto e interesse arriva velocemente a noi che attraverso una comunicazione non verbale sentiamo che per quell’operatore il nostro “problema,disagio, sintomo” è degno di essere ascoltato e curato e per il quale possiamo anche non provare imbarazzo o disagio. Perché si concorra ad una buona relazione di cura l’operatore deve possedere alcune caratteristiche e capacità individuali che sono di seguito elencate: ·capacità di esplorare il mondo dell’altro (la storia, la problematica, la personalità) sospendendo il giudizio ·ascolto attivo cioè con gli occhi, le orecchie ed il cuore ·buona capacità di leggere il punto di vista dell’altro mostrando empatia e considerazione ·tendenza a favorire l’espressione di emozioni in un’atmosfera di sostegno e attivo incoraggiamento ·la capacità di assumere un ruolo collaborativo nel dialogo col cliente Sull’altro versante, possiamo individuare i fattori ostacolanti una positiva relazione, tra cui ad esempio:
In fondo se ognuno di noi si cala un attimo nel ruolo di persona che si rivolge ad un esperto perché ha un bisogno, tutto ci sembra più facile da capire sentendo quali emozioni viviamo quando ci sentiamo vulnerabili o quando pensiamo di avere un disagio, una situazione difficile da gestire. L’accoglienza dell’altro (che poi saremo noi futuri operatori) è l’elemento che porta maggiori frutti e getta buone basi per un miglioramento nel rispetto della persona nel suo complesso. |
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